h 2:30
Temps de voyage
9,30 Km
Longueur du trajet
120 mt
Différence d'altitude
Per la camminata di oggi cerchiamo posteggio in località Vadino, nei pressi della
grande rotonda che porta anche verso Alassio o San Fedele. Sarà quest'ultima la
direzione che prenderemo percorrendo un breve tratto di provinciale. In circa
dieci minuti, saliamo lungo l'erta asfaltata che a sinistra porta verso il Monte
Rosso. Troviamo subito un cartello che ci indica la deviazione per raggiungere il
Pilone e l'anfiteatro. Seguiamo l'indicazione e saliamo per alcune centinaia di
metri incontrando il Pilone, nome dato dagli Albenganesi al monumento funebre
(in passato fu ritenuto un faro dell'antico porto che sorgeva ai piedi del Monte
Rosso). La mulattiera sotto ai nostri piedi è molto ben conservata anche se
bisogna prestare attenzione al dissesto tra le pietre, facile prendere una storta!
Appena oltrepassata la salita, comincia il tratto pianeggiante che è la
conformazione principale del percorso; alla nostra destra notiamo i resti
dell'anfiteatro. Sono rimaste soltanto le fondamenta.
Caratteristica del percorso: troviamo spesso cartelloni e segnaletica verticale
che ci indica i siti di interesse storico.
Poco più avanti dell'anfiteatro romano, troviamo i resti dell'Abbazia di San
Martino, ora trasformati in una villa privata. Iniziamo ora ad incontrare una vasta
serie di resti archeologici di monumenti funebri denominati con lettere
dell'alfabeto. La segnaletica posta ai piedi dei monumenti presenta ricostruzioni
dettagliate dell'aspetto originario delle costruzioni. Ci soffermiamo spesso a
leggere la storia ingauna dimenticandoci che alle nostre spalle si apre una
spettacolare vista sull'isola Gallinara. Troviamo da li a poco un tratto di strada
romana perfettamente conservata e ancora visibile e percorribile; la carrareccia
presenta la tipica lastricatura delle antiche strade dell'impero romano, due
marciapiedi ai lati, e a monte un muretto di protezione.
Oltrepassiamo questo punto e cominciamo una breve salita tra la macchia
mediterranea; non troveremo più alcun tipo di resto romanico.
Ogni angolo a ridosso del mare offre viste stupende, tra le altre, uno scorcio di
una villa ad architettura Russa affacciata direttamente sul mare.
La strada diventa ben presto asfaltata e ci porta ad incontrare la chiesa del X
secolo di Sant'Anna dei Monti che, per alcune fonti, risultava essere la prima
parrocchia di Alassio.
L'informazione è smentita su più fronti, ma a noi piace crederlo.
A questo punto una foto con il panorama del porticciolo di Alassio con la sua
cappelletta è d'obbligo.
Percorriamo ancora circa 1,5 km e arriviamo al piazzale di S. Croce, nostro giro di
boa dove, oltrepassato un arco in pietra che nell'antichità segnava il confine tra
Albenga e Alassio, troviamo l’omonima chiesetta.
Ci fermiamo qualche momento nei pressi dei terrazzamenti sottostanti
all'edificio religioso dove contempliamo l'orizzonte.
Nelle giornate più terse è facile scorgere i monti della Toscana e della Corsica.
Mangiata la consueta "slerfa" di focaccia per riprenderci dalle energie spese,
facciamo dietrofront e ritorniamo, ripercorrendo la stessa strada, alla nostra
auto.
For the walk today, we are looking for parking in Vadino, near the large roundabout that also leads to large roundabout that also leads towards Alassio or San Fedele. It will be the latter direction that we will take, following a short stretch of the provincial road. In about ten minutes, we go up along the asphalt road that on the left leads to Monte Rosso.
Monte Rosso. We immediately find a sign that indicates the diversions to reach the Pilone and the amphitheatre. Pilone and the amphitheatre. We follow the sign and climb for a few hundred metres, meeting metres, meeting the Pilone, the name given by the Albenganesi to the funeral monument (in the past it was believed to be a lighthouse of the ancient port that stood at the foot of Monte Rosso). The mule track beneath our feet is very well preserved, even if we must you have to pay attention to the unevenness between the stones - it's easy to get twisted!
As soon as we have passed the climb, the flat stretch begins, which is the main feature of the route.
conformation of the route; on our right we notice the remains of the amphitheatre.
of the amphitheatre. Only the foundations remain.
Characteristic of the route: we often find posters and vertical signs indicating sites of historical interest. indicating sites of historical interest. A little further on from the Roman amphitheatre are the remains of the Abbey of San Martino. Martino Abbey, now converted into a private villa. We now begin to encounter a vast series of archaeological remains of funerary monuments named after letters of the alphabet.
of the alphabet. The signs at the foot of the monuments present detailed reconstructions of the original detailed reconstructions of the original appearance of the buildings. We often stop to read about Ingauna's history, forgetting that behind us there is a spectacular view of Gallinara Island.
spectacular view of the island of Gallinara. Soon we find a stretch of Roman road perfectly preserved perfectly preserved Roman road that is still visible and practicable; the cart track has the has the typical paving of the ancient roads of the Roman Empire, two pavements on either side, and two pavements on either side and a protective wall upstream. We pass this point and begin a short climb through the Mediterranean scrub.
Mediterranean scrub; we will no longer find any Romanesque remains.
Every corner by the sea offers wonderful views, including a glimpse of a villa with Russian a villa of Russian architecture directly overlooking the sea.
The road soon becomes paved and leads us to the 10th century church of Sant'Anna dei Monti. Century church of Sant'Anna dei Monti, which, according to some sources, was the first parish in Alassio.
The information is denied on several fronts, but we like to believe it.
At this point, a photo with the view of the small port of Alassio with its chapel is a must.
We still cover about 1.5 km and arrive at the square of S. Croce, our turning point.
buoy where, after passing a stone arch that in ancient times marked the border between Albenga and Alassio, we find the little church of the same name.
We stop for a few moments near the terraces underneath the religious
below the religious building, where we contemplate the horizon.
On clear days it is easy to see the mountains of Tuscany and Corsica.
We eat the usual "slerfa" of focaccia to recover from the energy spent,
we turn around and return to our car along the same road.
car.