Dolcedo, Lecchiore e Bellissimi

Partiamo dal centro del borgo di Dolcedo, passando proprio attraverso la porta
sotto la volta del Comune, entrando nella graziosa piazzetta dove sorge la Chiesa
di San Tommaso. Da qui, prendiamo le scale e giriamo a destra, dove dopo qualche
"caruggetto" tipico ligure, scorgiamo il fiume, i resti di un mulino antico ed un
ponte romano in ottimo stato di conservazione.
Restiamo quindi sulla strada ciotolata seguendo la segnaletica bianca e rossa con
direzione Lecchiore. La strada, dopo poco, diventa asfaltata e in salita per poi
ritornare ad essere un sentiero per nulla impegnativo. Dopo circa quindici minuti
passiamo a fianco di un’antica cappelletta votiva. Poco più avanti, lungo il sentiero,
incontreremo altre due edicole, ma solo arrivati alla seconda proseguiremo
salendo a sinistra.
Ad un certo punto il sentiero curva leggermente ed ecco apparire il piccolo borgo
di Lecchiore. Saliamo sulla sinistra passando sul retro della chiesa.
Raggiungiamo in breve via dell’Acquasanta all’altezza di una fontanella e da qui si
prosegue sulla strada asfaltata fino ad una mulattiera in pietra che troveremo sulla
nostra destra, un cartello indica "Valloria*. Scendiamo lungo questo sentiero a
scale e arriviamo in 20 minuti circa al Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta.
Siamo prossimi ai laghetti. La strada risale e l’indicazione per i laghetti è subito
sulla destra.
Deviazione terminata e bisogna ritornare alla fontanella di Lecchiore e da lì
proseguire lungo la cementata che sala a destra. per mancanza di indicazioni
continuiamo sulla strada asfaltata arrivando a Bellissimi in poco tempo.
Il paese è famoso per via dei numerosi murales riguardanti mongolfiere di carta,
noi lo attraversiamo e torniamo indietro per la strada Provinciale in direzione
Dolcedo.
Dopo alcuni minuti troviamo l’indicazione per la borgata Boeri, alla nostra sinistra.
scendiamo lungo una bella stradina che passa tra le campagne e in 15 minuti ci
ricongiungiamo presso il ponte romano visto alla partenza.
Decidiamo di attraversare il ponte e visitare il piccolo borgo di Ripalta, abitato in
gran parte da stranieri.
Ecco che fa capolino Dolcedo dove, prima di riprendere l'auto, decidiamo di
addentrarci attraversando vicoletti (molti chiusi) e piazzette che la caratterizzano.