Monte Pidocchio
Crevari
Il nostro percorso oggi inizia nei pressi della chiesa di Crevari, dove troviamo il mercato! Un banco unico che vende sia frutta, verdura e altri generi alimentari!
Molto simpatico il gestore che ci guarda come fossimo foresti, salutandoci in dialetto ligure! Oltrepassata la chiesa che domina il paese, troviamo subito la segnaletica che ci accompagnerà per quasi tutta la giornata, una x di colore rosso che ci porterà all’interno del parco del beigua in direzione del primo bric, il Brigna (m.462). Seguiamo dapprima “Via Campenave” svoltando a sinistra, salendo fra le case colorate per mezzo di una Creuza incastonata tra orti e coltivazioni dove ci sono alcuni agriturismi. La strada, asfaltata, va seguita per circa una ventina di minuti, sempre sotto il simbolo X rosso. Arriviamo quindi all'inizio del nostro anello, abbandoniamo l’asfalto per svoltare a destra sul sentiero che si addentra in un umido boschetto. Dopo poco si attraversa un tratto in falsopiano ed il bosco viene sostituito dagli arbusti. Il sentiero qui si inerpica in salita e la sterrata, fangosa per le piogge dei giorni precedenti, è abbastanza sconnessa. Superato qualche tornante procediamo sulla sinistra fino a giungere ad una fonte (ATC GE1). Si sale ora per un breve tratto, dove si apre davanti a noi il panorama su Voltri. Il sentiero si arrampica alternandosi tra prati e rocce e ad un tratto la carcassa di una Fiat Panda abbandonata in un crinale attira la nostra attenzione. Non ci spieghiamo come possa essere finita lì un auto!
Superato l'ammasso di lamiera logoro dal tempo, seguiamo sempre la sterrata che sale ancora portandoci in vetta al Monte Pennone.
Per raggiungere la seconda meta effettuiamo alcuni saliscendi fino ad arrivare ad una insellatura fra le due cime.
Siamo giunti in un ampio prato erboso, probabilmente un pascolo estivo perchè al momento di tracce evidenti del passaggio di animali non ce ne sono.
La giornata nel mentre si è trasformata, vento forte e nebbia ci assalgono. Le raffiche sono forti e provenienti dal più distante Turchino, immaginate voi la temperatura. Sulla sommità del monte Pigheuggiu (in dialetto) una struttura in legno con una campana ci invita a suonarla e a risentirne un fievole suono rotto dal vento. Da qui il panorama su Arenzano è in parte coperto dalle nuvole, ma ci facciamo rapire lo stesso da quanto immensa sia la nostra costa vista dall'alto.
Ora scendiamo dalla cresta nord procedendo sul crinale erboso fino a ricongiungere il sentiero in prossimità della Casa ex Dazio, piccolo riparo eretto nel 1929. Da qui in lontananza scorgiamo il passo della Gava, antico crocevia, ed il passo Tardia. Continuiamo la discesa svoltando a sinistra per eseguire il giro di boa del nostro anello. Questa parte di sentiero costeggia le rocciose pareti Est del Monte Pennone, in ambiente brullo e roccioso, denominato Sciancapetti. In una mezz'ora buona eccoci presso la cima di Mezzo (sembrano le terre raccontate da Tolkien nel Signore degli Anelli) dove il gorgoglio del Rio Lupara ci allieta il cammino. Prendiamo dunque, aiutati dal fedele GPS, una deviazione sulla sinistra che ci porta ad un agglomerato di case diroccate ricoperte di vegetazione; una topia con un tavolo e delle panche in legno sono il nostro stop dove consumeremo il pranzo. Li vicino una curiosa fontana scolpita nella pietra ricorda il volto di un aquila. Siamo in località Canova. Qui vediamo esserci due opportunità per continuare il tragitto, noi optiamo per il sentiero scosceso sulla sinistra che in 15 min ci riporta sulla sterrata di Campenave, abbandonata all'andata. Torniamo all'auto in altri 15 minuti di strada.
Itinéraire en chiffres
h 4:30
Temps de voyage
11,00 Km
Longueur du trajet
720 mt
Différence d'altitude