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Itinerari Al Buio

Gli itinerari che abbiamo scelto in questa sezione della nostra pubblicazione, già dal titolo, hanno qualcosa di speciale. Nel nostro immaginario e nella nostra idea di voler portare più persone possibili a scoprire le bellezze del nostro territorio, ci siamo imbattuti in un progetto davvero interessante e poco conosciuto, attivo sul comune di Calice Ligure, nell'immediato entroterra di Finale.
Se verso Levante esiste il sentiero delle Parole, che abbiamo raccontato nel progetto "Parchi Liguri", qui troviamo un percorso completamente dedicato alle persone non vedenti (accompagnate e non). Quando lo abbiamo letto ci è parsa una follia, non conosciamo nulla di questo mondo e mai ci sogneremmo di affrontare un percoso bendati.
Ma le sfide a noi piacciono.
Il progetto "A Spasso per Calice Ligure", finanziato dalla Regione Liguria con un Patto per lo Sviluppo Strategico del Turismo in Liguria, prevede una serie di installazioni lungo le tratte proposte, riportanti descrizioni e aneddoti riguardanti il percorso. Descrizioni e indicazioni sono riportate anche in linguaggio Braille, proprio per far cadere ulteriormente alcune barriere architettoniche ed ampliare l'utenza dell'outdoor locale ad un target più ampio.
Niente difficoltà a livello tecnico, o molto poche, questo è certo, ma fermiamoci un momento, facciamolo insieme.
Privandoci noi stessi di uno dei sensi, quale la vista, ci troviamo costretti ad andare più piano, ampliando ogni altro organo sensoriale rimasto disponibile: ed è così che ogni suono, anche quello più piccolo, cattura la nostra attenzione. Dalla "Via del Beo" impariamo a farci guidare dai muretti che delimitano alcuni orti - il tatto - lo scorrere delle acque ci fa porre attenzione al cambio repentino del paesaggio, con il profumo inconfondibile che rilascia la vegetazione di fiume - l'olfatto - e l'audioguida che abbiamo messo a disposizione sul nostro sito web, curata dall'artista teatrale Alessandra Munerol, ci fornisce le indicazioni fondamentali per compiere i 500 metri più difficili della nostra vita come Due Zaini e Un Camallo - l'udito -. Per soddisfare il gusto ci concederemo, alla fine del pomeriggio, il rinomato gelato della Gelateria Pastorino che, guardacaso, si trova proprio sulla via di rientro nei pressi di piazza Cesio, sulla provinciale.
I percorsi tematici che troveremo in quest'area sono quattro: 1) PERCORSO DEL BEO: La via del Beo è il nodo centrale del progetto che si sviluppa lungo il corso della bealera del Follo, canale a cielo aperto che accinge acqua dal torrente Pora per l'irrigazione dei campi.
Tramite bassi muretti a secco e pannelli infomativi, supportati dall'audio guida, questo è il percorso adatto alla percorrenza per persone non vedenti o ipovedenti anche non accompagnate.

1) PERCORSO CULTURA: come dice il titolo stesso, percorrendo questo itinerario si ha la possibilità di scoprire curiosità e aneddoti su Calice Ligure, raggiungendo alcuni punti panoramici dal carattere prettamente storico e culturale. Passeremo davanti alle chiese di Santa Libera e San Nicolò, solcando la suggestiva via Vecchia fino a raggiungere il plesso museale della Casa del Console. 3) PERCORSO NATURA: l'itinerario più lungo di quelli proposti, 3,30 km immersi nella prima natura locale, dove il trekkinatore è invitato a guardarsi attorno e a soffermarsi più volte per ammirare le peculiarità della macchia mediterranea urbana. Il giardino della Casa del Console è la sosta che a noi ha regalato più emozioni in senso stretto. Altro waypoint suggestivo è un piccolo stagno con alcune ninfee attorniate da minusoli girini.

4) PERCORSO SENSORIALE: altro percorso che si può sviluppare, con un po' più di attenzione, da non vedenti accompagnati, accentuando ancora di più la scala sensoriale utilizzata. Ricalca alcuni tratti degli altri sentieri proposti includendo un passaggio lungo fiume che proveniendo da Rialto si ricollega alla chiesa di Santa Libera.I segnali sopra riportati sono dislocati sugli snodi principali delle vie di percorrenza evidenziandone le deviazioni.
Con noi, nello sviluppo del progetto, ci sono Sebastiano Gravina e Shadia Lupetti, non vedenti, che si prestano con entusiasmo ad aiutarci in questa impresa. Badate bene: loro aiutano noi! Una frase che vogliamo rileggiate un'altra volta, perfavore!
Stare dietro all'esuberante coppia non è mica facile sapete?
Nella vita c'è un tempo spendibile per affrontare qualsiasi difficoltà ed apprendere come tutto possa apparire "normale" nonostante alcuni impedimenti.
Ed è qui che quel nonostante fa la differenza.
Con l'aiuto del bastone seguiamo il percorso podotattile (ovvero strisce in rilievo che tracciano il percorso) per raggiungere la Via Del Beo, e da qui è tutto un'avventura nuova, per Seba e Shadia, ma anche per noi.
Oltrepassato un caruggetto stretto percorriamo una piccola rampa a gradoni per raggiungere un pianoro che serpentina a lato di un rio artificiale (bealera) con tanto di chiusa per l'acqua. Una staccionata con cordicella permette di avere sempre ben definita la traccia da seguire.
Sarà poi la volta dell'area dedicata alle erbe aromatiche, identificate con alcuni cartellini, ed il passaggio su di una passerella oltre il ruggio d'acqua, che ci porteranno in direzione mulino vecchio, a parziale compimento del percorso.
Da qui torniamo indietro di una ventina di metri per prendere la nostra sinistra e continuare il ritorno seguendo il marciapiede lungo la provinciale. Allietiamo il nostro pomeriggio con un gelato della famiglia Pastorino, mastri gelatai dal 1942, e terminiamo il percorso.

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